I giorni del dissenso by Giorgio Cesarano

I giorni del dissenso by Giorgio Cesarano

autore:Giorgio Cesarano
La lingua: ita
Format: epub
editore: Arnoldo Mondadori
pubblicato: 1968-08-23T16:00:00+00:00


Siamo qui, stanchi e stralunati, facciamo a turno le telefonate alle mogli, m'accorgo intanto che giusto sotto gli occhi di Piero, sul mio scrittoio, è il manoscritto d'un poemetto suo che mi ha passato Giovanni; forse è una gaffe e comunque non ne parliamo, personalmente mi dura la rabbia-nausea di questo nostro essere uomini di carta che è la segregata condizione reale delle nostre vite, come testimoniano i reperti di carta qui appesi al muro, le pagine di giornali con le fotografie e le poesie di Giovanni, le mie, i nostri libri e quadri che ci designano e inchiodano, dagli scaffali e dai muri. E' il compleanno di Florenzio, 40 come me tra pochi giorni, facciamo un brindisi alla svelta, Florenzio alza l'Unità col titolone di Johnson e poi accenna con la testa verso il di là dalla finestra, la strada, dice be' credo il miglior compleanno della mia vita. Usciamo, Piero se ne va e lo rivedremo forse a Architettura, noi mangeremo un boccone prima di raggiungere la Bianca e sentire se ha voglia di accompagnarci a Architettura dove forse senza di lei i picchetti non ci lascerebbero passare. Si va alla stessa pizzeria di lunedì scorso, quand'era il compleanno della Bianca (quanti arieti tra noi) e mi trovavo lì spaesato a smaltire le botte e lo shock della Cattolica. Continuiamo mangiando a ripetere le stesse cose adesso è il momento di un possibile trapasso o di un prevedibile riflusso e anche questo ripetere da disco rotto è il segno appunto d'una rottura cesura interruzione, oltreché d'una nostra personale stanchezza che non è ormai delle ossa o dei muscoli che si sono nel frattempo allenati ma soprattutto è estenuazione, fatica di reggere nell'improvvisa battuta in levare dei fatti la tensione, anche se continuiamo a ripetere è stasera a Architettura che si vedrà di che cosa questi giovani inverosimili sono capaci, intanto si è fatto un po' tardi, per quanto s'abbia mangiato poco e alla svelta, chiediamo due tre volte il conto, ci alziamo paghiamo in piedi, Florenzio che ha bevuto vino e mangiato poco mi confida sono un po' sbronzo, io penso è la tensione e il vuoto d'anima, sbronzo lui che tiene vino a litri, intanto camminiamo verso il Parco dove è rimasta la macchina; a me pare di non vederla dove credo d'averla lasciata ma Florenzio dice no è più in là dove infatti è, Florenzio dice ho una memoria visiva eccetera però s'accorge che ha dimenticato in pizzeria il plico col suo lavoro. Giovanni dice non preoccuparti è vicino ci si va subito, difatti ci siamo subito, Florenzio scende e parte di corsa, sbuca fuori col suo plico in un attimo ma poi vediamo che s'incammina agitato oltre noi che siamo fermi a aspettarlo, fischiamo, ci vede, partiamo insieme intanto che lui tutto rauco com'è sempre parlotta nella barba delle sfasature visive e di questo po' di sbornia. Saliamo in casa di Giovanni, i bambini dormono, la Bianca è pallida e disfatta, però diciamo si va



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.